L'evoluzione dell'algoritmo di Google
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28 Gen 2021

L'evoluzione dell'algoritmo di Google

Tante volte ti sarai chiesto come è possibile riuscire a piazzarsi nei primi posti delle SERP (Search Engine Results Page) di Google. Senza ombra di dubbio chi arriva al top delle ricerche non improvvisa, ma basa la sua attività su solide basi di studio dell'algoritmo di Google. Ma di cosa si tratta? E a quali aspetti bisogna prestare attenzione per ottenere una risalita efficace nei ranking delle ricerche sul motore? Ne parliamo in questo articolo.

 

Cos'è l'algoritmo di Google

Per chi ha una leggera infarinatura di aritmetica, lo dice la parola stessa: è una formula. Ed è la formula matematica usata dal motore di ricerca per analizzare e per determinare la posizione di un sito web all'interno di una ricerca fatta su Google. In parole povere, è il modo in cui viene deciso dove la tua pagina sarà vista sia in termine di risultati che di pagina (ogni pagina ha dieci risultati). Si tratta di un algoritmo in continua evoluzione (addirittura circa 500 volte l'anno) e ciò fa ben comprendere quanto arduo sia stare dietro ai meccanismi che consentono di mantenere le posizioni acquisite. Ma bisogna farlo.

 

Il machine learning di Google

Volendo sintetizzare ulteriormente così da rendere il più possibile comprensibile questo articolo, esso si aggiorna automaticamente al fine di migliorare le proprie performance.

Ciò è possibile grazie al cosiddetto Machine Learning, cioè un sistema basato sull'intelligenza artificiale che, come dice la parola, consente allo stesso motore di ricerca di imparare da se stesso. In tal modo, ottenendo sempre più informazioni dalle varie ricerche effettuate dagli utenti, Google aumenta il proprio sapere e riesce a trarre nuove conclusioni da cui poi discendono i piazzamenti in SERP.

 

Come funziona l'algoritmo di Google

Tutto dipende naturalmente dalla ricerca fatta nel motore. Una volta digitate le parole, l'algoritmo prenderà in esame i milioni di siti Internet presenti ed elaborerà una risposta, creando una sorta di classifica, il cosiddetto Ranking Signal che si fonda sulle metriche Seo Off Site e Seo Off page. L'elaborazione, che è velocissima, consta di tre fasi:

  1. Crawling. Gli spider di Google seguono tutti i link presenti nella sitemap dei siti, facendo riferimento alle indicazioni che sono contenute nel file denominato txt. Dunque, esaminano tutte le pagine seguendo i link contenuti in esse e generando una ramificazione del sito e dell'intera rete;
  2. Indexing. Ogni pagina viene indicizzata, ovvero archiviata nell'indice di Google;
  3. Ranking. Il sito web viene piazzato nel motore di ricerca con la determinazione di una posting list per ciascuna parola, ovvero una lista in cui la parola ricercata è contenuta. Viene generata la SERP in base alla qualità dei contenuti dei siti ed alla loro pertinenza in relazione alla query, cioè la ricerca effettuata.

 

L'importanza del motore di ricerca

Pensa a quanto sarebbe complicato, senza un motore di ricerca, trovare ciò che ci interessa. Google, come tanti altri, fornisce in una frazione di secondo i risultati più pertinenti ed utili, presentandoteli in modo da consentirti di trovare ciò che stai cercando. Tutto, come già detto, è frutto di operazioni velocissime e complesse che elaborano una lista. Proprio quest'ultima può risultare determinante per rilanciare la propria azienda: piazzarsi nei primi posti ti potrebbe davvero consentire di voltare pagina. La vera sfida, però, è mantenere il piazzamento.

 

L'importanza di piazzarsi nei primi posti

Più in alto sei nelle ricerche, infatti, più hai possibilità di ricevere visite e possibili conversioni: su questo assioma c'è poco da aggiungere, se non il fatto che addirittura il 32,5% di chi naviga su internet clicca sul primo risultato dei risultati organici. Il 17,6% clicca sul secondo e l'11,4% sul terzo. Sommando i valori, viene fuori che il 61,5% degli utenti si ferma al terzo risultato, dunque quasi due su tre. Numeri inflessibili che non hanno bisogno di ulteriori commenti.

 


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Come piazzarsi nelle SERP di Google

Abbiamo già fatto riferimento alla qualità dei contenuti, anche in chiave SEO, ed alla necessità che siano il più possibile originali, esaustivi ed interessanti. Ma ci sono altri fattori che contano, ad esempio:

  • Struttura del sito ben definita, con una gerarchia chiara e facilmente scansionabile delle pagine
  • Velocità di caricamento delle varie pagine del sito
  • Ottimizzazione della navigazione in mobile
  • Immagini coerenti con l'argomento, compresse, ottimizzate e con ALT tag specificato
  • Sicurezza.

Sono tutti aspetti da curare con attenzione, magari con la collaborazione di un tecnico del settore che sa già come funziona l'algoritmo di Google, coi suoi aggiornamenti (Google Core Update), e che può dunque aiutarti a rilanciare le quotazioni del tuo sito web. Il consiglio che ti diamo è di fidarti di lui.

 

Non esitare a contattarci per ottenere ulteriori informazioni, raggiungere  i tuoi obiettivi e avere prestazioni efficenti.

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